Caritas Diocesana – richiesta farina bianca
Carissimi Sacerdoti, spero di cuore stiate tutti bene.
Come ben sapete dall’inizio dell’emergenza sanitaria che ha colpito anche la città e la provincia di Mantova, Caritas Diocesana si sta occupando di mantenere i progetti in essere con le 100 persone accolte nei vari Servizi: da Casa della Rosa a Casa San Vincenzo, il CAS (Centro accoglienza straordinario) dei Profughi, il Servizio agli uomini fragili e l’housing diffuso che vede in accoglienza quasi 40 famiglie con diverse problematiche.
Abbiamo aperto a Mamrè un piccolo dormitorio con 8 posti in convenzione con il Comune di Mantova per quelle persone che non hanno esattamente il “profilo” da dormitorio pubblico: persone miti, persone già su’ con gli anni, persone malate. E in questi mesi stiamo provvedendo a fornire loro anche i pasti nonostante non fosse previsto in convenzione. Come si può stare a guardare un malato uscire ad elemosinare per un panino di questi tempi? La burocrazia arriva dopo la carità!
Le restrizioni dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, hanno messo a dura prova molte persone e famiglie anche sui bisogni primari, quali il cibo principalmente. Così Caritas Diocesana sta rispondendo a tutte le richieste di bisogni soprattutto alimentari con richieste ormai giornaliere.
Abbiamo raggiunto i campi Rom, Sinti, Giostrai e Circensi della città, e delle Grazie di Curtatone, famiglie nomadi ferme a Cavriana, a Guidizzolo e a Piubega oltre a numerose famiglie mantovane con bar e locali chiusi, senza lavoro e senza stipendio da due mesi, per un totale di oltre 670 persone fra adulti e bambini.
Abbiamo avuto un aumento del +114% nel numero di nuove persone che si rivolgono a Caritas rispetto al periodo di pre-emergenza coronavirus.
Stanno aumentando anche le mail di segnalazioni di problemi di occupazione/lavoro e anche problemi di ordine economico. Abbiamo elargito numerosi aiuti economici per le bollette e gli affitti. Il 75,6% di queste persone segnala anche un incremento dei problemi familiari, il 62,8% di problemi legati all’istruzione, il 60% di problemi di salute, anche in termini di disagio psicologico e psichico.
Molte richieste giunte al Servizio dei Cirenei del lutto alle quali ho risposto personalmente, indicano anche nuovi bisogni come quelli legati a problemi di solitudine, relazionali, anche con risvolti conflittuali, ansie e paure, disorientamento e disinformazione.
E’ cresciuta la domanda di orientamento riguardo all’accesso alle misure di sostegno pubblico messe in campo per fronteggiare l’emergenza sanitaria e alimentare, abbiamo fatto rete con i Servizi Sociali.
Abbiamo provveduto a fornire a tutti i nostri ospiti i presidi necessari come mascherine e guanti. Le mense di San Simone in città e di San Lorenzo a Suzzara le abbiamo avviate con la consegna di pasti pronti che ci facciamo consegnare, mentre la mensa di Marta Tana a Castiglione abbiamo concordato con il Comune la consegna del pasto a casa dei nostri utenti abituali. I conti da fare sono facili: 60 pasti giornalieri a 5 euro al giorno per 7 giorni per 4 settimane al mese sono circa 8.500 euro.
Con la Direzione della Casa Circondariale di Mantova, il Cappellano e il Servizio di Sorveglianza, abbiamo steso un progetto per la fornitura del materiale igienico sanitario a tutti i detenuti (attualmente 130) del Carcere, nonché materiale per la disinfezione degli ambienti da parte del personale delle pulizie. Siamo alla seconda fornitura di questo tipo. Mentre nel mese di maggio raggiungeremo tutti i detenuti con biancheria intima nuova da fornire a tutti. Pensate solo a quale dispiacere non avere nessuno in visita il fine settimana che si occupava anche del recupero della biancheria sporca sostituendola con cambi puliti. Abbiamo ricevuto numerose donazioni alimentari che ci hanno permesso di soddisfare tutte le richieste.
Vi raggiungo però per chiedervi un aiuto: i nostri fornitori non sono più in grado di venderci la FARINA BIANCA tipo OO, tipica farina che le donne usano per impastare il pane, le focacce, la pizza, la pasta. E di questi tempi le donne in casa hanno impastato molto riducendo così il valore della spesa al supermercato. I nostri fornitori non hanno più riserve di farina da poterci vendere a un prezzo calmierato e quindi vi chiediamo se potete diffondere un avviso al termine delle vostre celebrazioni in streaming nel quale dire di portare in un cesto nella vostra Chiesa della farina che poi raggruppata per Unità Pastorale verrà recuperata dal furgone alimentare di Caritas Diocesana chiamando direttamente il nostro magazziniere Marco Flisi al numero 347/6467754.
Certo, non voglio contravvenire alle disposizioni dell’Ordinanza del Consiglio dei Ministri, quindi vi chiedo di far in modo di non creare assembramenti per portare la farina in Chiesa, usciamo con la mascherina e i guanti e manteniamo la distanza di un metro dalle persone. Riuscire a soddisfare questa richiesta ci permetterà di continuare a consegnare la farina a tutte le famiglie anche nelle prossime settimane.
Rimango a disposizione di ciascuno di voi per situazioni in emergenza nelle vostre parrocchie. Vi sono molto grata se insieme riusciremo a colmare alcuni dei vuoti di questo tempo.
Un caro saluto.
